giovedì 11 giugno 2015

La freddezza dei numeri

Dopo il post dei giorni scorsi un po' ironico, analizziamo seriamente il campionato appena concluso; lo spunto lo prendo da un articolo uscito ieri sul Corriere della Sera che ci fornisce interessanti statistiche. Premetto che non ho mai amato i numeri legati al calcio e ritengo che leggere le statistiche di una partita senza averla vista sia fuorviante, ma ultimamente va molto di moda. Ovviamente c'è una base scientifica e so che anche le società stesse usano le statistiche per analizzare diversi fattori sportivi oltre che economici, ma ridurre una passione a meri numeri non fa proprio per me. Ciò detto però non sono né cieco né integralista quindi leggo numeri e statistiche cercando di estrapolare quello che ritengo significativo.
Fatta questa doverosa premessa, veniamo a noi: l'articolo mette a confronto i 6 principali campionati europei (Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda e Spagna) basandosi sulle statistiche Opta, leader mondiale nell'elaborazione dei dati sportivi, dalle quali si evince che in Olanda si tira di più e meglio (infatti si fanno più gol), all'Inghilterra va il primato degli stranieri (e dei loro gol) e alla Spagna quello degli esoneri.


Ovviamente preferisco concentrarmi sui dati riferiti al nostro campionato anche perché il fatto che in Olanda si facciano più reti non è un dato significativo in sé, visto che dipenderà anche dalle difese e qui la statistica può aiutarci un po' meno. Comunque l’Italia è in testa solo a due classifiche, e in nessuno dei due casi è una buona notizia. La Serie A è infatti il campionato in cui si è avuta la più alta media di espulsi (0,31 a partita, contro lo 0,17 della Bundesliga) e in cui ci sono stati più pareggi: il 31,58%, unica Lega con una percentuale superiore al 30.
Altro record «negativo» dell’Italia riguarda la percentuale di realizzazione (13,60% e solo il 43,6% dei tiri entra in porta). 
Permettetemi un accenno anche agli esoneri; l'Italia sembra non essere più "mangia allenatori" e questo lo si può spiegare sempre con la crisi economica, visto che esonerando un mister bisogna pagarne due.
Infine, l'ultimo dato che ritengo significativo è quello delle vittorie delle squadre di casa (40%), numero in ribasso che riapre una antica discussione sul fattore campo che però meriterebbe una lunga trattazione.
Da quanto letto risulta evidente che le statistiche sono importanti solo se le si sanno leggere, ma soprattutto se si riesce a dare una spiegazione logica al freddo dato numerico.

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