C’era una volta Nando Martellini,
telecronista dell’Italia campione del mondo in Spagna nel 1982, con il suo
indimenticabile “Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo”,
ripetuto tre volte per festeggiare il terzo titolo.
C’era una volta Bruno Pizzul,
telecronista tra le altre dell’Italia vice campione del mondo nel 1994, con i
suoi inconfondibili “RRRoberto Baggio” e “cambia giUoco”, mandato in pensione
dalla Rai nel 2002 e rispolverato recentissimamente dalla Fiat che lo usa come
testimonial insieme a Trapattoni in una pubblicità a dir poco agghiacciante e
non solo per la camicia hawaiana del Trap.
C’era poi una volta Fabio
Caressa, idolo indiscusso per quelli della mia generazione non solo perché telecronista
per Sky dell’Italia campione del mondo in Germania nel 2006 o perché commentatore
anche nel più importante gioco di calcio per console, ma soprattutto perché era
in grado di raccontare la partita come nessuno mai aveva fatto prima. La sua
attenzione per i particolari, la sua preparazione maniacale, le sue
informazioni su tutto e su tutti, il suo saper interpretare alla perfezione
gesti o mezze parole di calciatori e allenatori, il suo conoscere il
regolamento a memoria anche forse più di un arbitro, lo hanno reso per anni il
re indiscusso delle telecronache al punto che qualcuno, io per primo, preferiva
vedere le partite della nazionale sul satellite anche se il segnale arrivava
qualche secondo in ritardo e l’esultanza dei vicini poteva rovinare la
sorpresa.
Ho usato l’espressione c’era una
volta non perché sia morto o in pensione, ma semplicemente perché non lo
riconosco più; dopo il mondiale 2006 ha cominciato a non essere più lui e,
anche se rimane ancora spanne sopra i commentatori della tv generalista, si
sente una grande differenza. Come un bambino mi sento deluso e non capisco cosa
sia successo. I maligni dicono si sia montato la testa ma io non voglio
crederci e vorrei trovare una spiegazione; da circa un anno è diventato
condirettore di Sky Sport e commenta solo pochissime partite ma anche quelle
poche creano in me un senso di tristezza, quasi di abbandono e il vederlo fare pubblicità con la moglie non migliora certo le cose. L’ultima partita
commentata è stata il derby di Milano la scorsa settimana ed è stato l’esempio
lampante che il mio Caressa non c’è più: le telecamere inquadrano Frustaluppi,
allenatore in seconda, che dà indicazioni a Guarin con di fianco Mazzarri e lui
ci racconta che l’allenatore toscano sta prendendo appunti. Innanzitutto
Mazzarri non prende mai appunti e poi come fai a non vedere che sta per entrare
Guarin? Ma non è tutto: Balotelli tira da fuori area e la palla entra in porta
dopo un nettissimo tocco di Pazzini in fuorigioco e lui solo dopo 10 replay se
ne accorge nonostante lo “zio” Bergomi provi a fargli capire da subito che la
deviazione c’è stata. Purtroppo c’è di peggio: nel secondo tempo riesce a dire
che un lancio è stato fatto da Pirlo che è ormai alla Juventus da anni.
Starete pensando che sono
crudele, che tutti i telecronisti commettono errori e vi posso dare ragione ma
è proprio qui il punto; Caressa non è mai stato uno normale e come un bambino
che scopre che il suo supereroe preferito è umano e ha debolezze io rimango
doppiamente deluso.
Ridatemi il mio Caressa!
E Piccinini dove lo mettiamo?? :P
RispondiEliminaPiccinini purtroppo lo conosco poco e non mi piace parlare di ciò che non conosco, ma in qualche post citerò senza dubbio qualche sua espressione celebre
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