Tutte le mattine, come ogni amante del calcio che si rispetti, leggo con attenzione quotidiani sportivi e siti del settore alla ricerca di ispirazione per un post o semplicemente per essere informato su ciò che mi sono perso. In questi ultimi giorni ho letto decine e decine di articoli sullo scandalo FIFA, su Blatter e i suoi "compari", ma devo confessare che la prima cosa che ho pensato è stata un'altra: cosa c'entra l'Fbi? Centinaia di righe e migliaia di parole lette senza che nessuno si ponesse la mia stessa domanda. Premetto, per amor di verità che non posso essere sicuro di aver letto ogni singolo articolo scritto sull'argomento, ma essendoci andato vicino concedetemi un po' di stupore; sono l'unico a porsi questa domanda? sono l'unico che crede di sapere la risposta? sono l'unico che conoscendo il mondo del pallone non si stupisce del reato e pensa all'accusa? sono l'unico che non ha niente da perdere? Lascio a voi le risposte, anzi vi offro un indizio, la risposta è una sola...sempre la stessa.
Veniamo dunque al nocciolo; è inutile che racconti l'accaduto perché sapete già di cosa si tratta e ho praticamente la certezza intellettuale che le accuse siano vere, che la FIFA sia in gran parte corrotta, che Blatter sia un personaggio eufemisticamente "losco" e che il tutto si concluderà a tarallucci e vino.
Non ci rimane quindi che la mia prima domanda: cosa c'entra l'Fbi? Perché lo scandalo che sta sconvolgendo la FIFA e il calcio mondiale viene da un'inchiesta portata avanti dalle autorità giudiziarie degli Stati Uniti visto che la sede legale della FIFA è a Zurigo, in Svizzera e la sua attività si propaga ovunque e non solo in Nord America?
La risposta può essere articolata in tre punti e quello di partenza è che l'Fbi ha aperto da tempo un dossier sull'assegnazione doppia dei Mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qatar per i quali la Federcalcio a stelle e strisce si era candidata ritirandosi per il 2018 e arrivando seconda alle spalle del Qatar per il 2022.
La lettura del comunicato del Dipartimento di Giustizia americano e delle parole del Procuratore generale degli Stati Uniti, Loretta E. Lynch, offrono poi una seconda chiave interpretativa: i capi d'accusa che hanno portato agli arresti sono riferiti in gran parte a tangenti pagate per garantirsi l'assegnazione di diritti televisivi e partnership commerciali relativi a eventi calcistici negli Stati Uniti e nel Sud America con triangolazioni su conti di banche statunitensi. Gli investigatori dell'Fbi hanno guardato al marcio di casa propria, insomma.
Veniamo ora al terzo punto, quello più rischioso da esprimere, quello più scomodo, quello probabilmente più da "malpensanti", ma si sa che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Gli Stati Uniti non sanno perdere, e questo lo si capisce anche dalla prima ipotesi che vedrebbe partire l'inchiesta per la mancata assegnazione dei Mondiali, ma io voglio spingermi oltre. Premettendo che non ho niente contro gli americani, e che anzi li considero in molti aspetti un modello da seguire, riconosco loro un'innata voglia di avere tutto sotto controllo, e più nello specifico di avere tutto sotto il proprio controllo, e nel calcio non è possibile. Ecco, secondo me è proprio da questa loro impotenza che bisogna partire per capire i motivi dell'inchiesta.
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