domenica 26 aprile 2015

Petardi per pranzo

Ed ecco la solita domenica di ordinaria follia. Ordinaria perché ormai non passa settimana senza che si verifichino episodi di violenza fuori e dentro il campo; questa volta però c'è stata una concentrazione del tutto.
Follia nel derby della Mole: già prima della partita, in mattinata, c'erano stati degli scontri tra ultras con lancio di sassi e uova e poi l'arrivo della Juve allo stadio con un vetro rotto del pullman a causa del lancio di bottiglie. Come se non fosse già abbastanza la follia continua all'interno dello stadio, all'inizio della partita con l'esplosione di una bomba carta dentro l'Olimpico. Il bilancio è di 12 tifosi granata feriti, di cui uno grave ma non in pericolo di vita, trasportati all'ospedale. Secondo le Forze dell'Ordine, la bomba è stata lanciata dal settore dei tifosi bianconeri verso la Curva Primavera occupata da quelli del Toro. Altro scoppio a fine partita, senza conseguenze. 
Un gesto ovviamente da condannare e la solita domanda che i tifosi "pacifici" si pongono: come è ancora possibile introdurre una bomba carta dentro lo stadio? E' fresca nella mia memoria l'immagine di alcuni petardi nascosti dentro un panino, ma oltre alla "furbizia" di alcuni delinquenti c'è sicuramente inefficienza e in alcuni casi collusione di chi deve effettuare i controlli. 
Alla fine comunque ci sono stati degli arresti: tre i tifosi, due della Juve e uno del Torino, fermati dalla polizia per il lancio di bombe carta, fumogeni e altri oggetti all'interno dello stadio Olimpico. Altri due tifosi sono stati arrestati per gli incidenti prima della partita; uno è stato denunciato per i sassi contro il pullman della Juve.


Vi avevo parlato di una domenica in cui si erano concentrati diversi episodi e quindi parlerò anche della follia di Bergamo negli spogliatoi dopo Atalanta-Empoli. La denuncia arriva da Maccarone, capitano dei toscani: "Credo che Denis sia un vigliacco. Ha tirato un cazzotto a Tonelli da dietro negli spogliatoi. Parliamo tanto di violenza e poi succedono queste cose tra calciatori. Lorenzo ha subito un colpo sotto l'occhio e credo si sia rotto il naso. C'erano anche le luci spente negli spogliatoi, come se fosse tutto pronto per non far vedere l'episodio".
Immediata la replica dell'Atalanta con il direttore generale Pierpaolo Marino che ha confermato l'episodio giustificando in parte l'argentino: "Tonelli ha aspettato Denis nel tunnel degli spogliatoi dopo la partita e ha minacciato di morte lui e la sua famiglia. German è molto sensibile perché ha quattro figli. La luce spenta è un caso perché l'Atleti Azzurri d'Italia è uno stadio vetusto e chiunque può spegnere la luce con l'interruttore, anche per caso".
L'unica cosa che mi viene da aggiungere è che dobbiamo smetterla di giustificare certi atteggiamenti; ritengo Marino un ottimo dirigente e un uomo onesto, ma con le sue dichiarazioni fa male a se stesso e al calcio perché la violenza non è mai giustificabile.

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