Che il nostro calcio sia in crisi non è certo una novità e lo dimostrano i risultati delle nostre squadre in Europa; crisi sia di risultati sia economica - le due cose sono strettamente collegate - che ha portato alla cessione di diversi club a presidenti stranieri. E' proprio di questi giorni la notizia dell'imminente "fallimento" del Parma; fallimento da tutti i punti di vista, dato che la lega è stata costretta ad annullare la partita con l'Udinese perché non si sarebbero potuti pagare gli steward e quindi non sarebbe stata garantita la sicurezza.
Chiuso per debiti, verrebbe da dire, ma i tifosi vanno oltre; andiamo però con ordine. Ieri i cancelli dello stadio Tardini non si sono aperti e il caso, per la Serie A, è unico: mai ci si era fermati perché una società non aveva il denaro per garantire la sicurezza degli spettatori e la fornitura di energia. Alla tristezza si unisce la rabbia per la valanga di bugie che negli ultimi mesi è piovuta addosso alla città e alla sua gente visto che la situazione era giudicata preoccupante già nell'autunno scorso
Il sindaco starebbe tentando la strada del "fallimento pilotato" che garantirebbe il mantenimento del titolo sportivo e, quindi, la partecipazione al prossimo campionato di Serie B (in caso di retrocessione).
Ieri però molti tifosi si sono recati allo stadio muniti di cartelli con lo slogan "chiuso per rapina" a testimoniare la sensazione di aver subito da parte dei dirigenti un vero e proprio furto.
Vorrei però attirare l'attenzione su un fatto che, data la situazione del Parma, potrebbe passare in secondo piano, ma che ritengo non possa essere celata; mi riferisco al derby della Lanterna rinviato; vani sono stati i tentativi degli addetti all'impianto genovese di carotare il manto erboso già a partire dalle 19. I tifosi di Samp e Genoa hanno fischiato a lungo all'annuncio dello speaker che ufficializzava una decisione in realtà ampiamente prevedibile. L’assenza dei teloni ha infatti una motivazione ben chiara. I due club genovesi hanno 2 milioni di affitti ed oneri arretrati da pagare al consorzio che gestisce il Ferraris. Per quest’ultimo, a fonte di un buco così vistoso nei pagamenti, è diventato quasi impossibile far fronte anche alla gestione quotidiana, nonostante il presidente sampdoriano Ferrero abbia provato più volte a chiedere la gestione diretta del Ferraris da parte delle due società, ipotesi questa plausibilissima, ma prima bisognerebbe pagare gli arretrati.
Andate a zappare la terra...
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