giovedì 19 febbraio 2015

Razzismo, tolleranza e integrazione

Sapete qual è il contrario di razzista? Il termine più usato e riportato da quasi tutti i dizionari è tollerante, che significa "capace di sopportare" e che quindi ha un'accezione negativa. Chiunque parli di esseri umani di una razza diversa dalla propria deve sempre fare molta attenzione e pesare le parole, perché se non li tolleri sei razzista,o meglio sembra che se non li ami sei razzista. Io credo che si debba ragionare in termini di integrazione e non di tolleranza, ma sono sempre più frequenti le situazioni che ci dimostrano come questa integrazione sia molto ma molto lontana; l'ultimo episodio risale a qualche giorno fa e l'eco non si è ancora spenta.
Continuano infatti le polemiche intorno alle frasi di Arrigo Sacchi sulla presenza di giocatori stranieri, e di colore, nei vivai italiani anche se l'ex allenatore risponde alle accuse di razzismo: "Non c'è nessuna volontà di discriminazione nelle mie parole. Gli stranieri sono il 53% del totale dei calciatori, in questi casi la storia insegna che sia i club che la Nazionale vanno male".
Anche se si può essere d'accordo nel merito della questione, come sempre è la forma ad essere sbagliata e la cosa che mi lascia sempre perplesso è il modo di giustificarsi: "Allora, ho 68 anni non sono mai stato razzista e non lo sarò mai. Non fa parte del mio modo di essere e della mia mentalità. Si conosce la mia storia professionale e si sa che ho allenato Ruud Gullit e Frank Rijkaard, grandi giocatori di colore, con i quali mi lega una forte amicizia." 
Per quale motivo aver allenato giocatori di colore dovrebbe significare non essere razzisti?


Sacchi ha poi precisato: "volevo inviare un allarme su acquisti troppo disinvolti che non aiutavano né gli stranieri né gli italiani. Sono preoccupato per questi ragazzi che vengono da paesi poveri dell’Africa, del Sudamerica, dall’Est Europa. Arrivano trascinati da un sogno, ma purtroppo per molti di loro il futuro difficilmente sarà roseo. In questo caso quali contraccolpi psicologici subiranno? Prima la speranza, poi l’amarezza. Il mio voleva solo essere un allarme su un problema etico, non solo calcistico". 
Tutto ciò però non è servito a placare le polemiche e l'ultima condanna è arrivata direttamente dal presidente della Fifa Joseph Blatter attraverso Twitter: "Sono scioccato dalle parole di Sacchi - ha scritto prendendo una posizione decisa -. Orgoglio e dignità non sono una questione di colore della pelle. Nel calcio non c'è spazio per il razzismo".







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