Guai e anche molto grossi per Adriano; l’ex Imperatore ha appreso di una grave denuncia a suo carico presentata poche ore fa dalla magistratura di Rio de Janeiro: l’accusa è di associazione finalizzata al traffico di droga, falsificazione di documenti e traffico di droga. Tutta colpa di un’indagine partita quattro anni fa per una moto che Adriano regalò al narcotrafficante Paulo Rogerio de Souza Paz, alias "Mica". La denuncia e la richiesta di misure cautelari, tra cui il ritiro del passaporto, verrà esaminata nei prossimi giorni e in caso di colpevolezza, Adriano rischia fino a 25 anni di carcere. Per il brasiliano, che è in trattativa col Le Havre per un contratto di sei mesi per tentare l’ennesimo rilancio, non c'è pace e questa nuova accusa potrebbe costargli il ritorno sui campi già tentato negli scorsi mesi (Adriano contro Scuffet).
Probabilmente, dopo la testimonianza rilasciata agli inquirenti nel 2010, Adriano era convinto di essersi lasciato la vicenda alle spalle. Quella moto regalata al pericoloso amico, all'epoca membro di una sanguinaria organizzazione criminale, sembrava destinata a restare solo un aneddoto (scomodo) come tanti altri. Ma le indagini sono evidentemente continuate, fornendo al pubblico ministero di Rio de Janeiro gli elementi necessari per formulare, quattro anni dopo, l’inquietante accusa nei confronti del brasiliano. Secondo la denuncia, “quella moto fu intestata alla madre di "Mica" per cercare di occultare un presunto accordo tra Adriano e il narcotrafficante, che necessitava di un mezzo veloce per poter pattugliare la favela e muoversi al di fuori di essa senza destare sospetto. In definitiva - sostiene il pubblico ministero- c’è il fondato sospetto che Adriano e un amico si siano accordati con i narcotrafficanti allo scopo di favorire il lo smercio di droga e attività illecite affini”.
Gli inquirenti, in poche parole, sono convinti che tra Adriano e il temuto "Mica" ci fosse dell’altro oltre alla semplice amicizia tra vecchi compagni d’infanzia. Ad alimentare l’accusa di favoreggiamento, ancor più della moto da circa 15 mila euro regalata a "Mica", c’è anche la proprietà di un deposito usato per conservare le partite di droga. Il pm Graça è infatti convinto che Adriano, proprietario di quel deposito, abbia messo il locale a disposizione dell’amico narco, cosciente dell’utilizzo che questi ne avrebbe fatto. Nei prossimi giorni, insieme alle accuse di traffico di droga e associazione finalizzata al traffico di droga, il Tribunale di Rio valuterà anche se sequestrare il passaporto ad Adriano, come espressamente richiesto dal pm in via cautelare. Un brutto guaio per il brasiliano che, a un passo dalla firma con il Le Havre, vede complicarsi la prospettiva di tornare in Europa.
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