Capisco che associare la città di Torino al cartone fa subito tornare alla mente lo scandalo di calciopoli e gli scudetti vinti dalla Juventus e assegnati poi dalla giustizia sportiva all'Inter e chiamati per questo motivo di "cartone" ma in questi giorni è venuto fuori un altro scandalo. Scandalo inteso nella sua accezione più pura come un avvenimento che causa un turbamento della sensibilità morale pubblica. Prima di tutto i fatti sportivi: nelle ultime giornate del campionato il Parma e il Torino si sono sfidati per l'ultimo posto disponibile per l'Europa League e, come solo nelle migliori sceneggiature succede, alla penultima partita si sono sfidate nello scontro diretto con il Torino che in vantaggio di un punto in classifica. Nel secondo tempo, con i granata in vantaggio di una rete, c'è un rigore per il Parma; Cassano dal dischetto sbaglia ma sulla ribattuta Biabany realizza il gol del definitivo pareggio rimandando tutto all'ultima giornata. Come da pronostico il Parma vince 2-0 su un già retrocesso Livorno mentre il Torino a Firenze al novantesimo sta pareggiando 2-2; in pieno recupero viene assegnato un rigore ai granata, il rigore che potrebbe significare Europa League ma dal dischetto, come sette giorni prima Cassano, anche Cerci sbaglia senza che però questa volta ci sia qualcuno pronto a ribadire in porta la respinta. Il verdetto del campo dice che il Parma supera in classifica il Torino e accede all'Europa League.
Ci pensa però la giustizia sportiva a ribaltare tutto con una sentenza che esclude gli emiliani dalle competizioni europee. Anche qui prima i fatti: molte società per invogliare giocatori non più utili alla causa ad andare via offrono loro degli incentivi. Il Parma non ha versato parte di questi incentivi, pari a meno di trecentomila euro, entro la scadenza del 30 aprile. La giustizia sportiva ha perciò applicato la sanzione prevista che comporta in questi casi l'esclusione dalle competizioni europee dando così via libera al Torino.
Il presidente Ghirardi ha affermato di essere convinto che la scadenza fosse il 30 giungo, di essere indignato di una pena tanto severa e di voler cedere la società e lasciare il mondo del calcio qualora il Tas di Losanna non gli desse ragione.
Dopo i fatti veniamo alle opinioni: ritengo innanzitutto giusto rispettare le decisioni prese dagli organi preposti ma ritengo altrettanto giusto rivedere la norma per allineare la pena alla gravità della colpa. In molte situazioni esiste l'istituto giuridico del ravvedimento operoso mediante il quale il contribuente può spontaneamente regolarizzare errori o illeciti fiscali versando il tributo non pagato più una sanzione e gli interessi; questo al Parma non è concesso. Vorrei però dire che la rabbia del presidente Ghirardi anche se comprensibile non può tramutarsi in capriccio o ricatto con la possibilità che ci vadano di mezzo i tifosi del Parma che con la sua partenza perderebbero un presidente che in questi sette anni ha fatto molto e bene.
Aggiungo solo che esiste già un precedente non positivo per il Parma dello scorso anno dove il Tas rigettò l'appello del Malaga per motivi simili e in europa andò il Siviglia che poi ha vinto addirittura la coppa. I tifosi granata sono autorizzati a qualunque tipo di scongiuro!