venerdì 10 ottobre 2014

Figura Barbina

La notizia, lo so, non è freschissima, ma prima di esprimere il mio parere volevo capire le reazioni del mondo del calcio che onestamente mi hanno lasciato più stupefatto della notizia stessa; sto parlando della squalifica del nostro presidente federale Carlo Tavecchio. I fatti sono più che noti: lo scorso mese di luglio, a pochi giorni dalle elezioni per la presidenza della FIGC, il candidato favorito, già presidente della Lega Nazionale Dilettanti, durante una conferenza, in riferimento al numero di stranieri presenti nel nostro campionato, ha dichiarato "da noi arriva Optì Pobà che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio". La gaffe del giovane settantunenne aveva attirato critiche bipartisan e, per qualche secondo, qualche povero illuso ha anche pensato che la sua vittoria alle elezioni sarebbe stata compromessa; personalmente fin da subito ho pensato e scritto (La scomoda verità) che in un paese come il nostro non si ritira né dimette nessuno, e che quindi Tavecchio avrebbe continuato imperterrito la sua campagna e avrebbe sicuramente vinto. Così è stato e onestamente non mi sembra che ci sia stata la sommossa popolare che le dichiarazioni ben oltre il limite della querela avrebbero richiesto. 


L'unica cosa certa era che, ancora una volta, il nostro paese e il nostro movimento calcistico avrebbero fatto una figura barbina. Così è stato; anzi è andata peggio, anche se devo confessare che la cosa mi ha reso abbastanza felice. Sto parlando dell'apertura di un'inchiesta da parte della UEFA che ha portato alla conseguente squalifica di Tavecchio di sei mesi per frasi razziste; il presidente non potrà partecipare a commissioni e al congresso del 2015 ma potrà continuare a rappresentare la Federcalcio e la Nazionale in campo internazionale. La Commissione Etica e Disciplina ha fatto quello che avrebbe dovuto fare la nostra procura federale che invece, dopo aver aperto un fascicolo sul caso, ha concluso l'indagine interna con l'archiviazione nei confronti del nuovo capo del nostro calcio. 
Tavecchio ha dichiarato che "le sentenze si rispettano, non si commentano" e fortunatamente non farà ricorso, cosa che onestamente ci avrebbe reso ancora di più una barzelletta e sarebbe stato un ulteriore assist per i nostri detrattori.
La sentenza prevede anche l'obbligo per il presidente di organizzare un evento speciale, volto ad aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi dell'UEFA contro il razzismo; mi auguro che il neo eletto si esima dal parlare durante questo evento se non attenendosi scrupolosamente ad un testo scritto possibilmente non da lui.

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