giovedì 2 ottobre 2014

Sciopero del calcio

Da qualche giorno si è acceso un dibattito sulla sicurezza negli stadi, ma non c'è da essere contenti perché non si parla di aumentare la sicurezza ma di chi deve pagarla. Il governo Renzi, con un emendamento al decreto stadi approvato dalla commissione Giustizia e Affari costituzionali della Camera, intende introdurre un contributo dei club (in percentuale sugli incassi del botteghino) per il pagamento dei costi della sicurezza in occasione degli eventi sportivi; le risposte non si sono fatte attendere e c'è chi ha ipotizzato l'idea di una reazione forte dei club che potrebbe portare forse anche ad uno sciopero. Tavecchio, presidente della Figc parla di "decisione inattesa che non condividiamo" ma non vuole sentir parlare di "serrata"; per Abodi, presidente della Lega di Serie B, si tratta di una scelta "inaccettabile per un sistema che paga un miliardo di euro di tasse, di autentica demagogia". Arriva poi, neanche troppo inaspettata, la risposta piccata del presidente del Palermo Zamparini che afferma "pagheremo se fanno pagare ai politici le scorte inutili che hanno in giro per l'Italia"; anche il patron rosanero non condivide l'ipotesi di uno sciopero.


Puntualizzo che le società dovrebbero pagare "solo" gli straordinari delle forze dell'ordine; e che il contributo oscilla tra 1% e 3% degli incassi; certamente le società non sono contente e i giornali cavalcano l'onda della polemica ma nessuno o quasi, analizza il resto del decreto che prevede interessanti novità tra le quali un inasprimento delle regole sul Daspo che potrà essere anche di gruppo, in modo da vietare le trasferte alle tifoserie violente. Non so ancora come andrà a finire la vicenda ma qualcosa mi dice che, come sempre in Italia, a pagare saremo noi.

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