Ogni giorno mi sforzo di trovare episodi positivi da raccontarvi, ma diventa sempre più difficile, ed essendo questo il post numero 100, si può certo parlare di statistica. Le storie belle sono quindi rare, mentre quelle brutte sempre più frequenti e tra queste, le peggiori ritengo siano quelle di violenza e di razzismo, che in fondo è sempre una forma di violenza seppur verbale. Il Protagonista di oggi ha rimediato ben 10 turni di squalifica per insulti razzisti; era già successo un anno fa in Coppa Italia di Lega Pro a Gaetano Iannini e ad un giocatore della primavera dell'Atalanta, Alberto Grassi. E' successo ancora, in Serie D, ma il protagonista è uno che ha alle spalle anni di Serie A: sto parlando di Emiliano Bonazzoli, attaccante trentacinquenne, ex tra le altre di Sampdoria e Reggina. Il Giudice sportivo lo ha squalificato per 10 giornate "per avere, al termine della gara, rivolto espressioni discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle all'indirizzo del Direttore di gara".
Ramy Ibrahim Kamal Jouness, arbitro di origini marocchine della sezione di Torino, designato per la sfida di domenica scorsa contro la Correggese, aveva espulso Bonazzoli al fischio finale per proteste, successive alla decisione dell'arbitro di fischiare la fine dell'incontro con la squadra di casa in procinto di effettuare una rimessa laterale in fase offensiva. Da una prima ricostruzione pare che l'ex attaccante con una presenza anche nella Nazionale maggiore abbia inveito dicendo "arbitro di m..", ma il guardalinee ha riportato ulteriori commenti diretti a Ramy a sfondo razzista.
Appresa la notizia, la punta ha dichiarato: "Non ho parole, non è giusto che mi si faccia passare per razzista"; la dirigenza dell'Este sta inoltre pensando di presentare ricorso.
Parto dal presupposto che l'assistente dell'arbitro non ha alcun interesse a far punire ingiustamente Bonazzoli, e che quindi le frasi riportate sono effettivamente discriminatorie; trovo quindi doppiamente colpevole l'attaccante. La violenza verbale non può essere mai giustificata, figuriamoci per un fischio arbitrale che non ha nemmeno inciso sul risultato, e Bonazzoli avrebbe fatto più bella figura a scusarsi ammettendo l'errore piuttosto che sostenere la tesi del complotto.
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