martedì 14 ottobre 2014

Scambio di vite

Ho sempre mal digerito quelli che, pur ritenendo i calciatori dei ragazzini viziati e privilegiati, vorrebbero allo stesso tempo essere al posto loro. Il ruolo di "personaggio famoso" e nella maggior parte dei casi ricco non è però così facile da interpretare e in molti casi il rovescio della medaglia è più pesante dell'altra metà; il peso della notorietà, dell'essere sempre sotto i riflettori e del non poter commettere errori, porta molti calciatori giovani e meno giovani ad una forma di depressione. In un mio precedente articolo ho già parlato di questo aspetto della vita di un atleta (Depressione post calcio) e dei possibili rischi senza mai arrogarmi il diritto di giudicarli. Esistono però alcuni casi in cui i calciatori rifiutano il ruolo di privilegiati e anzi sembrano voler dimostrare di essere delle vittime che scambierebbero volentieri la propria vita con quella di altri.



Ultimo in ordine di tempo a rendersi protagonista di tali dichiarazioni è stato il difensore dell'Inter Juan Jesus che, l'altro giorno, ha dato vita ad un acceso botta e risposta su Twitter con un tifoso contestatore. Tutto è partito da un saluto del brasiliano che è stato commentato dal follower che ha fatto notare come, nonostante le cose non stiano andando bene, lui e i suoi compagni prendano comunque un lauto stipendio a fine mese. Juan Jesus ha prontamente replicato scrivendo: "sempre con i soldi in testa. Per te è facile parlare, voglio vederti in campo". A quel punto il tifoso contro replica chiedendo un atteggiamento diverso durante le partite e il difensore ribatte seccamente dichiarando: "facciamo così: ti do lo stipendio e la vita che faccio (allenamenti, viaggi, partite)".
Il civilissimo tifoso ribadisce di volere solamente un atteggiamento cattivo da parte di tutta la squadra e la querelle si conclude con Juan Jesus che afferma di soffrire per ogni sconfitta e promette di fare sempre la sua parte.
Non voglio certo paragonare il comportamento del difensore interista con quello di tanti altri suoi colleghi che usano lo strumento tecnologico in maniera impropria per non dire incivile, però da tifoso e da amante del calcio non posso sopportare - permettetemi il francesismo - chi sputa nel piatto in cui mangia. Ritengo che in nessun caso si debba rispondere ai tifosi perché ognuno ha il proprio ruolo e mi aspetto che un calciatore professionista risponda sul campo.

Nessun commento:

Posta un commento

Google+