"Voglio andare a vivere in campagna" cantava Toto Cutugno al Festival di Sanremo del 1995, oggi io canto "voglio andare a vivere in Spagna"; sono di natura patriottico e difendo sempre il mio paese, ma dopo aver visto il "clasico" di ieri tra Real Madrid e Barcellona, ho avuto la prova lampante che il nostro calcio è lontano anni luce. Partita fissata alle 18 del sabato e nessuna protesta per il "calcio spezzatino" come accade da noi, si sfidano le due grandi del calcio spagnolo: nessuno scontro tra tifosi, nessuna polemica. Passa in vantaggio il Barcellona dopo 185 secondi con gol di Neymar e il Real risponde con Cristiano Ronaldo dal dischetto e, udite udite, nessuna protesta per il rigore assegnato. Partita fantascientifica, giocata a ritmi impensabili per la Serie A; i blaugrana cercano di costruire gioco e gli uomini di Ancelotti difendono con ordine per ripartire in contropiede. Nel secondo tempo i blancos vanno in vantaggio su azione di calcio d'angolo dove Pepe svetta tra i piccoletti avversari e trafigge un incolpevole portiere; il definitivo 3-1 lo realizza Benzema in una delle numerose ripartenze del Real.
Nessuna polemica con l'arbitro anche se fischia meno del dovuto, nessuno screzio tra i giocatori in campo anche se la posta è alta e la rivalità è atavica, nessun bisticcio tra allenatori. Mentre in Italia assistiamo sempre più spesso a brutti gesti dei giocatori nei confronti del proprio allenatore a Madrid si assiste addirittura ad uno splendido abbraccio tra Cristiano Ronaldo e Ancelotti.
Nella gara che segna il debutto in Liga di Suarez 4 mesi dopo il morso a Chiellini, si vede di tutto, compreso il gioiellino della Colombia James Rodriguez, stella degli ultimi Mondiali brasiliani, sacrificarsi sulla fascia mediana contribuendo enormemente alla diga anti "tiki taka", orfana di Xabi Alonso e Di Maria.
Infine, nessun cartellino rosso, nessuna dichiarazione fuori dalle righe e nessuno strascico; una bellissima partita che rispetta le aspettative e fa un'ottima pubblicità al calcio spagnolo già considerato il migliore al mondo.
Sogno un giorno di vedere una partita così anche nel nostro campionato: è quasi impossibile, ma sognare non costa niente.
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