Come ogni giorno spulcio decine e decine di siti e quotidiani per trovare notizie curiose o che stimolino un interesse tanto da rendervi partecipi del mio pensiero. Oggi ero indeciso tra tre notizie: una bella, una brutta e una simpatica (sembra il titolo di un film). Nell'indecisione ho però scartato quella simpatica perché ci sarebbe stato poco da dire; a quel punto mi rimaneva da scegliere se parlarvi del trentatreenne difensore svedese e capitano della sua squadra, Pontus Segerstorm, stroncato ieri mattina da un tumore al cervello oppure del radiocronista, Ugo Russo, che si commuove durante la sua ultima radiocronaca.
Alla fine ho deciso che sono entrambe storie che vale la pena raccontare e, siccome quando mi chiedono se voglio prima la notizia brutta o quella bella, scelgo sempre prima la brutta perché amo il lieto fine, vi parlerò prima della tragedia di Stoccolma.
Il difensore svedese ha giocato la sua ultima partita lo scorso 31 luglio proprio contro il Torino nel preliminare di Europa League, subito dopo si è fermato; l'11 agosto era stato diagnosticato il tumore che l'ha velocemente portato alla morte. Pontus raccontava via Twitter la sua lotta e faceva finta di non pensarci troppo, a settembre era stato operato, ma invano. Ieri purtroppo ha perso la sua partita più importante.
Gli fa da contraltare il radiocronista Ugo Russo, una delle voci storiche della trasmissione "tutto il calcio minuto per minuto", che al termine del suo ultimo collegamento dai campi di calcio si è commosso salutando il pubblico che lo segue da 42 anni. Russo, che domenica ha commentato la partita Livorno-Trapani, è scoppiato a piangere suscitando l'ammirazione di tanti suoi ascoltatori ma anche di chi forse non lo ha mai ascoltato, tanto che ieri su Twitter in molti parlavano di lui. Onestamente non ricordo le sue radiocronache ma sono certo di averlo ascoltato almeno una volta, anche perché detiene il record di incontri di calcio seguiti di indiretta. Ritengo la sua una bella storia perché con la sua commozione, che gli ascoltatori avranno percepito e apprezzato, ha dimostrato un amore incondizionato per il calcio e per il proprio lavoro.
A questo punto però mi è venuta voglia di raccontarvi anche la notizia simpatica: ebbene, ieri sul sito ufficiale della FIGC, è stato scritto che ad assistere all'ultima partita dell'Italia c'era il presidente del Senato Aldo Grasso. Cosa c'è di strano? Che il presidente del Senato si chiama Pietro Grasso mentre Aldo è un famosissimo giornalista. La gaffe non è certo delle peggiori ma con tutti i fari puntati sulla federazione,, dopo le numerose polemiche e la squalifica del presidente Tavecchio, ogni minimo errore viene ingigantito e mette in cattiva luce la FIGC e il nostro calcio.
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