venerdì 27 giugno 2014

Chiello e il Cannibale

Nel mio recente post (Giusto così), nel quale ho parlato dell'eliminazione dell'Italia dai mondiali di Brasile 2014, sono stato molto duro nel non concedere alla nostra Nazionale nessun tipo di alibi, in particolare quello dell'arbitro; ho anche scritto che a mio avviso nell'episodio tra Suarez e Chiellini, dalla visuale del guardalinee, si percepiva solo una lieve testata. Un discorso però è non concedere scusanti alla squadra, un altro è far finta che non sia successo niente; i replay hanno infatti mostrato come, nell'azione in questione, l'attaccante uruguaiano dia un morso alla spalla del nostro difensore che cerca anche di mostrare i segni all'arbitro perché prenda provvedimenti, ma senza avere successo. Per fortuna è intervenuta la prova tv, ed è di poche ore fa la notizia della decisione, da parte della federazione mondiale, di squalificare Luis Suarez per nove partite internazionali e per quattro mesi da qualunque attività connessa con il calcio, comprese quindi le gare di Premier League; al giocatore è stato inoltre inflitta una multa pari a poco più di 100.000 euro.


"Simili comportamenti non possono essere tollerati, specialmente durante i mondiali", ha affermato la portavoce della Fifa, ma la cosa assurda è che Suarez non è nuovo a fatti del genere. Già nel 2010 infatti, quando militava nell'Ajax, l'attaccante si era fatto notare per un morso alla spalla di Otman Bakkal, scontando 7 giornate di squalifica e nel 2013, altre 10 giornate gli sono state inflitte in Inghilterra per il morso rifilato al difensore del Chelsea Branislav Ivanovic. A tutto questo si può anche aggiungere la squalifica del 2011 di 8 giornate per insulti razzisti al giocatore del Manchester United, Evra; in quattro anni l'attaccante uruguaiano, solo per i morsi, ha collezionato 35 giornate di squalifica.


Si era anche detto che Suarez era andato in cura da uno psicologo che lo aveva aiutato a contenere la rabbia, ma come previsto dallo psicologo dello sport Thomas Fawcett, che aveva affermato che mordere è un impulso spontaneo non pianificato, il "cannibale" è tornato a colpire per la gioia di 167 scommettitori che convinti della recidività dell'uruguaiano hanno piazzato la giocata nonostante fosse data 175 a 1. 
La sanzione della FIFA avrà ovviamente effetto immediato, e quindi il bomber della Celeste può dire addio al suo mondiale in tutti i sensi visto che gli è stato ritirato qualunque tipo di accredito e non può quindi neanche rimanere in ritiro; con la propria squadra di club, che presumibilmente resterà il Liverpool, dovrà saltare nove partite di campionato, 3 di Champions e una di coppa di lega. La portata della squalifica è un record assoluto per un mondiale ma, anche se la Federcalcio uruguaiana ha presentato ricorso ritenendo eccessiva la sanzione, a mio avviso la punizione non è così esemplare come avrebbe dovuto in quanto, dei 4 mesi di squalifica, almeno la metà sono compresi in un periodo nel quale non si disputano partite ufficiali.
La nota positiva viene dalla reazione degli sponsor: Adidas è solo una delle multinazionali che hanno deciso di interrompere i propri rapporti con il giocatore, anche se credo che questo ostracismo durerà solo fino al termine della squalifica perché, come purtroppo ci insegna la storia, certe cose si dimenticano in fretta.

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