martedì 17 giugno 2014

La Merkel, il pachiderma Hugo e 53.000 lire.

In quella che avrebbe dovuto essere una delle partite più avvincenti del primo turno dei Mondiali di Brasile 2014 abbiamo invece assistito ad uno spettacolo davvero di bassa categoria. In campo sono scese la corazzata teutonica, sempre accreditata all'inizio di un mondiale di ottime possibilità di arrivare tra le finaliste, e la compagine capitanata dal pallone d’oro, nonché fresco vincitore della Champions League con il suo Real Madrid, Cristiano Ronaldo. Germania contro Portogallo, sulla carta una partita equilibrata; da un lato la concretezza tedesca e dall'altra la fantasia portoghese. L’inizio è abbastanza equilibrato con la Germania che spinge di più ma rischia di subire il gol per colpa del suo capitano, Lahm schierato in un’inedita e a mio avviso azzardata posizione di regista. Lui, che aveva impressionato nel 2006, nel mondiale disputato in patria, da laterale difensivo con le sue sgroppate e i chilometri macinati, relegato a uomo solo davanti alla difesa. Commenti tattici a parte, già al dodicesimo minuto i tedeschi passano in vantaggio grazie ad un rigore abbastanza netto realizzato da Muller. Al minuto 28 la punta portoghese, Hugo Almeida, da poco definito in modo poco gentile, “pachidermico” dal telecronista Sky Compagnoni si infortuna ed è l’inizio della fine; 4 minuti dopo la Germania raddoppia con Hummels che incorna su calcio d’angolo svettando tra i due difensori portoghesi che sono tutt'altro che esordienti. Su questo gol la Cancelliera Angela Merkel si alza in piedi per applaudire i suoi giocatori, mostrando una delle sue famose giacche di colore discutibile, abbinata ad un pantalone bianco che se la vedesse Enzo Miccio impazzirebbe. Il 2-0 affossa psicologicamente i lusitani e, al trentasettesimo Pepe, uno degli uomini più rappresentativi, perde la testa allargando un po’ il braccio su Muller che si butta a terra con le mani al volto; l’arbitro non ravvisa l’irregolarità, ma il difensore portoghese va a dirne quattro all'avversario ancora a terra rifilandogli una leggera testata che l’arbitro, questa volta, valuta da sanzionare con il rosso diretto. Dopo poco Muller realizza il 3-0 chiudendo già nel primo tempo una partita che ha decisamente deluso le aspettative.


A tenere viva la nostra attenzione ci pensa però ancora Maurizio Compagnoni che, per non essere da meno del suo collega della Rai Stefano Bizzotto, comincia a snocciolare aneddoti ai limiti della querela; il più succoso riguarda la prima partita in assoluto giocata dalla Nazionale tedesca, svoltasi negli anni trenta a Firenze, e che sarebbe passata alla storia per un incasso di ben 53.000 lire. Le squadre vanno negli spogliatoi e ci si illude che la partita sia finita ma l’arbitro ha fischiato solo due volte e quindi mancano ancora 45 minuti.
Il secondo tempo ci regala poche emozioni tra le quali annovero CR7 che si trasforma in “super saiyan” per protestare con l’arbitro per un rigore abbastanza netto non assegnato, e il 4-0 della Germania realizzato ancora da Muller che, con questa tripletta, diventa capocannoniere del Mondiale. 


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