lunedì 3 luglio 2017

La Var o Il Var

In principio fu la terna arbitrale, "un uomo solo al comando" vestito di nero con due assistenti muniti di bandierina sulle linee laterali del campo; poi arrivò il quarto uomo, arbitro di mestiere che si limitava a calmare gli allenatori e segnalare i cambi, oltre ovviamente a diventare arbitro in campo qualora il primo fosse impossibilitato. In tempi recenti (2009) sono stati aggiunti gli addizionali d'area, due arbitri anch'essi che si trovano sulla linea di fondo e che in teoria dovrebbero controllare ciò che succede in area ma che nella pratica hanno creato solo problemi e fortunatamente stanno per scomparire. 
Dal punto di vista tecnologico nel 2012 ha fatto il suo esordio la Goal-line technology, che segnala all'arbitro tramite un grosso orologio se la palla supera interamente la linea di porta, e che ha portato con sé non poche polemiche. Nonostante ciò, i tifosi non erano ancora soddisfatti e la FIFA li ha accontentati.
Ormai non è certo più una novità la moviola in campo! Sembrano lontani i giorni in cui i vertici del mondo del pallone ritenevano impossibile far rivedere all'arbitro le azioni di gioco, e invece vi assicuro che fino a pochi mesi fa era fantascienza. Adesso la Var è realtà!


Ormai sapete che non amo parlare di argomenti triti e ritriti senza trovare uno spunto di riflessione o una curiosità, ebbene in questo caso ho addirittura due perplessità.
I dubbi maggiori riguardano proprio il nome: La Var o Il Var? Ogni telecronista ha una sua versione e anche i giornali non si accordano; teoricamente è l'acronimo di Video Assistant Referee quindi dovrebbe essere maschile, ma si sa che in generale si preferisce usare il femminile, perciò il dubbio rimane.
La seconda domanda è: perché i poveri signori che sono dentro il pulmino o in uno stanzino a guardare i reply sugli schermi devono indossare la divisa ufficiale da arbitro con la maglietta coordinata al direttore di gara?
Google+