mercoledì 1 ottobre 2014

Una citazione non ti salverà

Avevo deciso di non esprimermi sul presidente della Lazio, Claudio Lotito, perché in fondo con il suo latino mi sta anche simpatico, per cui ho evitato di commentare il suo presenzialismo in lega e in nazionale, ho evitato di parlare della prima diatriba con Marotta, dove aveva dichiarato "parlo solo con i miei pari grado" e con De Rossi definito "dipendente" della Roma. Certo, quando ha detto che sempre Marotta "non sa dove guarda, con un occhio gioca a biliardo e con l'altro mette i punti" sono rimasto un po' perplesso, ma ho provato a difenderlo sostenendo che non voleva essere un riferimento allo strabismo del dirigente bianconero; quando però ieri, al termine della partita con il Palermo, ai microfoni di Mediaset Premium, quando gli viene chiesto se se la sente di fare le scuse a Marotta, non risponde e abbandona stizzito la trasmissione, non ho più potuto stare zitto.


Lotito è un degno compare di Tavecchio, del quale tra l'altro è stato uno dei maggiori sostenitori, e come lui non capisce che una persona con un minimo di cervello, nel ricoprire una carica o una posizione di potere, non può permettersi certe esternazioni e certe battute.
E' anche il presidente più odiato dai propri tifosi, a prescindere, o meglio nonostante gli invidiabili risultati sportivi; è sempre stato superbo e altezzoso, ai limite del sopportabile e con le sue "uscite" ha sempre animato gli animi invece che gettare acqua sul fuoco.
Allora, caro presidente, mi permetta una citazione latina: Plauto diceva "Non aetate verum ingenio apiscitur sapientia" cioè, la saggezza non si acquisisce con l'età ma grazie al talento, e lei purtroppo non ne ha. 

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