lunedì 29 settembre 2014

Vietiamo le trasferte?

Ogni giorno mi alzo e, come prima cosa della mia giornata, leggo lei, la rosea, la mia compagna da 20 anni, l'unica che non mi abbia mai tradito o fatto soffrire; però ogni tanto, come in tutti i rapporti ci sono delle incomprensioni, come durante i mondiali quando si è permessa di dire "che palle" proprio in prima pagina(E' una brutta parola), e come ieri. Leggevo tranquillamente della bella partita della Roma e, grazie ai miei "superpoteri" (Questione di superpoteri), non mi è sfuggito che in un trafiletto che sembrava dedicato alle interviste dei protagonisti, le ultime righe erano dedicate ad alcuni incidenti. Riuscite ad immaginare il mio stupore? Come se non bastasse, lo spunto per far riferimento alla vicenda era l'entrata in ritardo dei tifosi del Verona allo stadio Olimpico. Mi dispiace cara Gazza ma, come dico spesso, NCS - non ci siamo - anzi per l'occasione aggiungo una P, non ci siamo proprio.
A prescindere dal litigio con la mia compagna vi starete chiedendo cosa sia successo: i tifosi del Verona si sono resi protagonisti di incidenti nell'area di servizio della A1 Chianti Ovest; la scintilla è scattata quando sul luogo sono arrivati i tifosi del Brescia diretti a Perugia. Il risultato, nonostante la nutrita presenza di agenti che scortavano le due tifoserie, è stato un tifoso gialloblu trasportato all'ospedale e ovviamente danni collaterali alla struttura.


Ma io mi chiedo come sia possibile che ci sia violenza tra tifosi allo stadio, appena fuori dallo stadio, e ora anche a centinaia di chilometri dallo stadio, per giunta tra tifosi di due squadre che non si devono sfidare e che non giocano nemmeno nella stessa categoria.
Perché un gioco, uno sport, uno spettacolo deve essere fonte di violenza e di dolore? Perché i molti tifosi civili che si vedono rovinare la loro passione non riescono a fermare i pochi incivili? Non sono ingenuo e se la prima domanda non avrà mai una risposta, la seconda è più facile anche se più triste, e a mio avviso le risposte possibili sono due: non si vuole o non si riesce. La prima mi fa inorridire al sol pensiero e quindi la scarto; rimane solo la seconda che però fa scaturire altre domande. Potrei banalmente dire: come può un popolo che ha costruito i monumenti più belli e maestosi del mondo e tanto altro, non riesce a fermare poche centinaia di pazzi?
Non ho la verità in tasca né tanto meno la soluzione definitiva, ma un'idea mi viene, forse drastica, forse inutile, ma forse no: vietiamo le trasferte!?!


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