lunedì 28 aprile 2014

La banana di Dani Alves

Immaginatevi la scena: il Barcellona, a poche ore dalla morte per cancro del suo ex allenatore Tito Vilanova, si ritrova sul campo del Villarreal per giocare la quartultima partita della Liga spagnola che la vede inseguire  in classifica la capolista Atletico Madrid a 4 lunghezze. Dopo un emozionante minuto di silenzio, durante il quale i giocatori visibilmente commossi si abbracciano, comincia la partita e i catalani vanno sotto di due gol; con un moto d'orgoglio si buttano in avanti e riescono ad accorciare le distanze grazie ad un'autorete. Siamo al minuto 76, Dani Alves, giocatore brasiliano del Barcellona, si appresta a battere un calcio d'angolo quando arriva sul terreno di gioco, lanciata dagli spalti del Madrigal in segno di disprezzo, una banana; senza fare una piega lui la raccoglie, la sbuccia, ne mangia un pezzo e, come se nulla fosse accaduto, batte il corner. Giusto per la cronaca il Barcellona riuscirà poi a segnare altri due gol, grazie ad una seconda autorete e ad un gol di Messi, vincendo così la partita ma, nella storia rimarrà il gesto del terzino sudamericano. Un gesto, permettetemi di dirlo, molto diverso e molto più incisivo di quello ad esempio di Boateng che, durante un'amichevole disputata con il Milan a Monza, aveva risposto agli insulti razzisti del pubblico scagliando contro i tifosi il pallone e abbandonando, insieme a tutta la squadra, il terreno di gioco. Lungi da me l'idea di condannare quanto fatto dal giocatore ghanese ma, l'impulsività, lo ha spinto a compiere un gesto di "violenza" seppur minima che non combatte il fenomeno ma rischia di alimentarlo; altri prima di lui avevano reagito abbandonando il campo, reazione anche questa comprensibile ma, a mio avviso, poco efficace in quanto dà soddisfazione al tifoso becero. Quello che ha fatto Dani Alves invece è stato sminuire il gesto del tifoso avversario, come si dovrebbe fare ad esempio con un bullo, un prepotente. Tutte queste figure sono infatti accomunate da un'ignoranza di fondo accompagnata da una voglia di apparire; sminuendo il gesto o non curandosene si toglie loro la soddisfazione e la visibilità. Non sono così ingenuo da pensare che basti questo a combattere il fenomeno del razzismo negli stadi ma di sicuro Dani Alves ha mostrato quasi di gradire la banana che è invece risultata indigesta per il tifoso ignorante.


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