lunedì 28 aprile 2014

Partita finisce quando arbitro fischia

Comincio questa mia avventura da blogger con un addio. Da poche ore si è infatti spento Vujadin Boskov, uno dei personaggi più simpatici del mondo del calcio. Insieme al mitico Trap, detiene lo scettro di allenatore più citato; le sue frasi, soprattutto quelle rilasciate a fine gara vengono ricordate ancora oggi dai giovani e meno giovani. Ma per i pochi che non lo conoscessero permettetemi una breve scheda. Nato nel 1931 in Serbia, gioca come centrocampista dal 1946 al 1960 nel Vojvodina di Novi Sad collezionando anche 57 incontri con la nazionale jugoslava senza però mai lasciare il segno; compiuti 30 anni, età prima della quale la federcalcio jugoslava non permetteva trasferimenti all'estero, viene ingaggiato dalla Sampdoria, squadra nella quale disputa la sola stagione 1961-1962, prima di trasferirsi in Svizzera negli Yong Boys, dove gioca fino al '64 divenendone poi successivamente allenatore. Ed è proprio nel ruolo di allenatore che mostra le sue doti principali riuscendo con il Real Madrid a vincere un campionato e due Coppe di Spagna ma è nel 1991 che compie il suo capolavoro conducendo la Sampdoria al suo primo e unico Scudetto sfiorando poi, l'anno successivo, la vittoria della Coppa dei Campioni arrendendosi in finale e solo ai supplementari al Barcellona. Pochi lo ricorderanno ma è stato anche l'allenatore che ha avuto il merito di far esordire in serie A Francesco Totti.



I tifosi, blucerchiati e non, lo ricorderanno sempre, anche grazie alla Gialappa, per le sue affermazioni pronunciate in uno strano italiano che però lasciavano sbigottiti per semplicità e chiarezza. Come dimenticare i commenti sempre pungenti sui giocatori: "Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma pure compagni"; "Lombardo è come pendolino che esce dalla galleria"; "Se io slego il mio cane, lui gioca meglio di Perdomo". Permettetemi il paragone un pò blasfemo ma sembra quasi che a lui si ispiri, sia per il modo di parlare sia per la crudezza delle affermazioni, Joe Bastianich giudice di Masterchef Italia. Memorabili restano poi le sue massime sugli allenatori: "Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono"; "Gli allenatori sono come cantanti lirici. Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla Scala di Milano". Ma le sua qualità migliore era quella di dire delle ovvietà facendole sembrare delle rivelazioni: "Chi non tira in porta non segna"; "Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti"; "Un 2 a 0 è un 2 a 0, e quando fai 2 a 0 vinci"; "Rigore è quando arbitro fischia".
Allora, caro Vujadin, grazie per tutto ciò che ci hai dato e ci hai insegnato; parafrasando una tua ennesima verità ti dico che l'arbitro ha fischiato la fine della tua partita.

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