Pochi giorni fa, a pochi passi dalla Basilica di San Nicola, è stato presentato il nuovo simbolo del Bari. Scompare dopo quasi un secolo dallo stemma lo storico galletto; nel settembre 1928 un referendum popolare tra i tifosi sancì il netto successo del "fiero pennuto", su gazzelle e pettirossi. Lo spazio lasciato sguarnito dallo storico galletto, adesso si riempie di polemiche e allusioni. Il logo adottato dal Football Club Bari 1908, la nuova società guidata dall'ex arbitro Gianluca Paparesta, nata dopo il fallimento dell'As Bari, di cui ho già parlato in un precedente post (La Bari ad un pregiudicato), non piace alla maggior parte dei tifosi biancorossi.
Sul web, in particolare sui social, il numero delle stroncature supera nettamente quello dei consensi. Il sospetto è che lo storico galletto sia stato "sacrificato" sull'altare del marketing internazionale, eliminato per non urtare la suscettibilità dei partner russi che si sta cercando di coinvolgere nel rilancio del club biancorosso. Anche se la nuova dirigenza, per motivi di opportunità, non lo ammetterà mai ai facoltosi imprenditori dell'est il galletto proprio non piaceva in quanto, in Russia, è un triste epiteto affibbiato ai detenuti, a quelli che in galera occupano il gradino più basso nella gerarchia carceraria e che spesso diventano oggetto di attenzioni sessuali da parte dei reclusi più potenti e violenti. Nel corso degli anni il termine è diventato un brutto insulto omofobo. L'idea del galletto, in Russia, rimanda all'immagine del malavitoso e dell'omosessuale.
E così, per il nuovo Bari, rischiava di essere una pesante zavorra, quasi un ostacolo al tentativo di trovare consensi nel mondo del capitalismo russo. L'obiettivo in tal senso è quello di puntare su immagini più rassicuranti, come quella di San Nicola, il patrono di Bari, figura venerata da cattolici e ortodossi nonché il santo con più devoti proprio a Mosca.
Paparesta ha voluto precisare che: " non vogliamo rinnegare il passato. Rappresentiamo una società aperta e abbiamo scelto nel logo un richiamo al santo patrono, con un riferimento grafico all'aureola". Nel nuovo stemma rimane solo la cresta del galletto, per giunta in direzione opposta a quella precedente per simboleggiare il cambio di rotta. Resta ancora un mistero l'identità degli investitori, ma onestamente, a prescindere dalla loro provenienza geografica, non ritengo giusto rottamare il simbolo storico di una squadra storica del nostro calcio.
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