Appena ho sentito la dichiarazione di Tavecchio ho capito che sarebbe
scoppiata una bomba, e non mi riferisco ai tifosi che riempiono i social con
commenti e affermazioni ai limiti del lecito. Come previsto la situazione
diventa sempre più esplosivo. Dopo le dichiarazioni di Stefano Okaka, "è
inaccettabile, scandaloso; tutto il popolo dovrebbe averlo già convinto a fare
un passo indietro" riferendosi alla clamorosa gaffe sugli extracomunitari
e le banane, ecco arrivare una bordata dalla Fiorentina. Poche parole ma
significative, attraverso l'affermazione del suo presidente esecutivo Mario
Cognigni. "L'ACF Fiorentina, fedele ai propri valori etici e civili, alla
luce delle recenti affermazioni del signor Tavecchio, ritiene non più
sostenibile la sua candidatura alla presidenza della FIGC".
Anche dall'estero cominciano ad arrivare le prime reazioni alla vicenda,
con le frasi del candidato alla presidenza FIGC riportate da alcuni delle più
importanti testate sportive europee."In Italia è titolare nella Lazio uno
che fino a ieri mangiava le banane", è il virgolettato quanto mai
eloquente con cui ha titolato As sul proprio sito. Sulla stessa linea
anche Vanguardia, che ha parlato di come il "candidato presidente
della Federcalcio italiana si sia scusato dopo aver
qualificato 'mangiatori di banane' i calciatori africani".
Chissà dove stava Carlo Tavecchio la sera in cui Dani Alves, il difensore
brasiliano del Barcellona, raccolse la banana lanciata in campo dai tifosi del
Villarreal e se la mangiò.(La banana di Dani Alves)
Tavecchio, naturalmente, fa sapere che a rinunciare non ci pensa nemmeno.
Anzi che è amareggiato per il peso che si è dato alla sua uscita, pochi secondi
in un discorso programmatico durato due ore. Dal fronte che lo ha
plebiscitariamente indicato, viene una difesa quasi militare. Beretta e Macalli
parlano di strumentalizzazione e ricordano l’impegno di Tavecchio in difesa dei
più deboli. Gli ospedali in Africa e le sue tre adozioni a distanza. Ne prendo
atto, ma il concetto non può e non deve passare; la sua frase non è solo un
bisticcio di parole ma l’indice di una forma mentis che allinea
l’extracomunitario all'uomo nero, quindi alla scimmia, quindi alle
banane.
Nell'anno zero del calcio italiano, dopo il disastro mondiale e
l’omicidio di Ciro Esposito, bisognava fare piazza pulita dei vecchi poteri e
metter mano a riforme profonde e Tavecchio, con i suoi alleati, non credo abbia
le carte in regola per rinnovare il nostro calcio.
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