lunedì 28 luglio 2014

Valanga Tavecchio

Appena ho sentito la dichiarazione di Tavecchio ho capito che sarebbe scoppiata una bomba, e non mi riferisco ai tifosi che riempiono i social con commenti e affermazioni ai limiti del lecito. Come previsto la situazione diventa sempre più esplosivo. Dopo le dichiarazioni di Stefano Okaka, "è inaccettabile, scandaloso; tutto il popolo dovrebbe averlo già convinto a fare un passo indietro" riferendosi alla clamorosa gaffe sugli extracomunitari e le banane, ecco arrivare una bordata dalla Fiorentina. Poche parole ma significative, attraverso l'affermazione del suo presidente esecutivo Mario Cognigni. "L'ACF Fiorentina, fedele ai propri valori etici e civili, alla luce delle recenti affermazioni del signor Tavecchio, ritiene non più sostenibile la sua candidatura alla presidenza della FIGC".
Anche dall'estero cominciano ad arrivare le prime reazioni alla vicenda, con le frasi del candidato alla presidenza FIGC riportate da alcuni delle più importanti testate sportive europee."In Italia è titolare nella Lazio uno che fino a ieri mangiava le banane", è il virgolettato quanto mai eloquente con cui ha titolato As sul proprio sito. Sulla stessa linea anche Vanguardia, che ha parlato di come il "candidato presidente della Federcalcio italiana si sia scusato dopo aver qualificato 'mangiatori di banane' i calciatori africani".
Chissà dove stava Carlo Tavecchio la sera in cui Dani Alves, il difensore brasiliano del Barcellona, raccolse la banana lanciata in campo dai tifosi del Villarreal e se la mangiò.(La banana di Dani Alves)


Tavecchio, naturalmente, fa sapere che a rinunciare non ci pensa nemmeno. Anzi che è amareggiato per il peso che si è dato alla sua uscita, pochi secondi in un discorso programmatico durato due ore. Dal fronte che lo ha plebiscitariamente indicato, viene una difesa quasi militare. Beretta e Macalli parlano di strumentalizzazione e ricordano l’impegno di Tavecchio in difesa dei più deboli. Gli ospedali in Africa e le sue tre adozioni a distanza. Ne prendo atto, ma il concetto non può e non deve passare; la sua frase non è solo un bisticcio di parole ma l’indice di una forma mentis che allinea l’extracomunitario all'uomo nero, quindi alla scimmia, quindi alle banane.
Nell'anno zero del calcio italiano, dopo il disastro mondiale e l’omicidio di Ciro Esposito, bisognava fare piazza pulita dei vecchi poteri e metter mano a riforme profonde e Tavecchio, con i suoi alleati, non credo abbia le carte in regola per rinnovare il nostro calcio.

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