mercoledì 9 luglio 2014

Lezione di sportività?

Lezione di sportività ma non venitemi a parlare di lezione di calcio. La partita è stata in equilibrio per soli 45 secondi e forse neanche per quelli; il Brasile si è rivelato per quello che è: scarso. Certo, noi italiani dovremmo essere gli ultimi a parlare, ma i verdeoro hanno dimostrato tutta la loro pochezza offensiva, e non credo che la presenza di Neymar avrebbe spostato gli equilibri. La corazzata tedesca, da sempre solida in ogni reparto, ha sgretolato la difesa di un Brasile presuntuosamente sceso in campo per attaccare e che ha fatto poco e l'ha fatto pure male, riuscendo solo nel finale a segnare il gol della bandiera che non cancella l'umiliazione per un 7-1 storico, subito in una semifinale di un Mondiale giocato in casa, per giunta col favore del pronostico. Mai una semifinale mondiale si era conclusa con sei gol di scarto e mai il Brasile, che non perdeva dal 1975 partite ufficiali in casa, aveva perso 7-1.


Lezione di sportività perché la Germania non ha mai smesso di giocare e di attaccare, non ha messo in campo riserve a risultato ampiamente acquisito e non ha mai tirato indietro la gamba. Emblematica la rabbia del portiere Neuer per il gol subito da Oscar nei minuti finali. Obiettivamente dispiace per i tifosi e per i bambini piangenti inquadrati allo stadio, ma lo sport è questo, rispetto per l'avversario dimostrato continuando a giocare al massimo anche quando si vince largamente.


Ora però viene il bello: la Germania dovrà dimostrare di meritare il titolo e non dovrà cullarsi su questo risultato e il Brasile, dal canto suo, dovrà comunque provare a vincere la "finalina" per dimostrare di valere almeno un terzo posto che, non cancellerebbe né la delusione per la mancata vittoria del titolo né la vergogna per la storica imbarcata, ma almeno dimostrerebbe rispetto per una nazione intera.

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