sabato 26 luglio 2014

Le banane di Tavecchio

Avevo deciso che per l'estate non avrei scritto post nel week end per non sembrare un grafomane, ma forse perché l'estate sembra meteorologicamente molto lontana mi ritrovo sempre con notizie che non posso non commentare. Bando alle ciance e arriviamo al nocciolo della questione. Ieri c'è stata una conferenza di Carlo Tavecchio, presidente della Lega Nazionale Dilettanti e candidato alla presidenza della FIGC; questo signore si è permesso di dire, in riferimento al numero di stranieri nel nostro campionato, che: "L'Inghilterra rispetto a noi è un'altra cosa; individua dei soggetti che possono entrare in base alla loro professionalità. Da noi invece arriva 'Opti Pobà', che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio". L'idea era quella di far notare che nel campionato inglese gli stranieri devono ottenere un permesso di lavoro mentre da noi arriva chiunque? Forse il pensiero può essere condivisibile, ma nessuno che rappresenta le istituzioni può permettersi uno scivolone del genere. Concediamogli anche delle attenuanti: forse non è abituato a stare sotto i riflettori, forse non è in grado di esprimersi in maniera perfetta, forse a 71 anni non ha voglia di girare intorno ai concetti. Purtroppo queste stesse attenuanti che potrei concedergli fanno sì che non sia l'uomo giusto per rappresentare il calcio italiano. Al suo confronto quasi rimpiango il tanto vituperato Abete.


Tavecchio quasi certamente sarà il nuovo presidente della FIGC e mi auguro che capisca al più presto l'importanza di tale ruolo e che, a prescindere dalle idee e dagli intenti, conta anche la forma. Non mi accoderò al fiume di tifosi che hanno invaso i social con l'hashtag 'notavecchio', ma dico al futuro presidente che ci dovrà rappresentare di non farci fare altre brutte figure specialmente su temi così delicati.

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