Ha vinto il migliore. Ha vinto la squadra più forte, e sportivamente bisogna esserne contenti e fare i complimenti ai tedeschi. Molti italiani tifavano Argentina per i motivi più disparati; il mio era che non volevo che i crucchi arrivassero a quattro vittorie come noi, ma non sarebbe stato giusto se dopo la loro splendida cavalcata non avessero portato a casa la coppa. Fin dalla prima partita i tedeschi si sono dimostrati la squadra più forte, con una solidità impressionante soprattutto dalla metà campo in giù e con un portiere dal fisico imponente con un invidiabile primato: 3 sole sconfitte in 53 partite con la sua nazionale. L'attacco non è stato certo da meno con tantissimi gol divisi tra diverse punte tra le quali spiccano Muller, vice capocannoniere del torneo, e Klose, primatista assoluto delle reti nei Mondiali con 16 marcature.
L'Argentina di contro ha segnato poco, troppo poco e i suoi assi hanno deluso; Higuain, con un solo gol all'attivo e svariate occasioni d'oro sprecate sotto porta, ne è un esempio ma l'emblema per eccellenza è Messi che, anche se in questo mondiale ha fatto più che nei precedenti, non è riuscito a dare quella marcia in più alla sua squadra finendo con l'essere premiato, assolutamente in maniera ingiusta, come miglior giocatore del torneo.
E' la vittoria del calcio fisico, delle partite preparate a tavolino e dei cambi ragionati; non è un caso se la Germania ha vinto. Mai nessuna nazionale era riuscita a partecipare a 4 semifinali consecutive di un mondiale e mai una europea aveva vinto il mondiale in America; questi sono solo alcuni dei record collezionati dai tedeschi che saranno ricordati per centinaia di anni come la squadra in grado di battere il Brasile padrone di casa per 7-1 in semifinale.
Onore quindi ai vinti e soprattutto ai vincitori, ma non vorrei leggere sui giornali che dovremmo solo imparare da loro ed emularli perché siamo due popoli completamente opposti e ciò che va bene per loro difficilmente funzionerebbe per noi quindi vanno bene i processi, vanno bene le critiche, ma non ditemi che sono il modello da seguire.
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